Cenni storici della mutualità in Sardegna
 

La sera del 25 maggio del 1851, a Sassari, veniva costituita la prima Società di Mutuo Soccorso Sarda. Iniziava così in Sardegna un processo di evoluzione sociale attraverso il quale lavoratori e cittadini di qualsiasi ceto sociale si organizzarono per tutelarsi contro gli imprevisti e le avversità della vita  quando non esisteva alcuna forma di Stato Sociale.
Ricordare questo evento è un atto dovuto dalle nuove generazioni verso  quanti da quel giorno in poi si sono prodigati per divulgare i valori che la solidarietà mutualistica esprime..
Le Società di Mutuo Soccorso hanno rappresentato le prime forme moderne di organizzazione dei lavoratori e sono state i primi Enti di Solidarietà Sociale. Sorsero in Europa nella prima metà del secolo XIX ed in Italia dal 1848.
Una volta abolite le corporazioni, furono queste le nuove forme di unione tra i lavoratori, i cui compiti originari, relativi al soccorso in caso di malattia, andarono col tempo ampliandosi sino a comprendere sussidi per gli inabili al lavoro, istruzione, tutela della vecchiaia, cooperazione (di consumo, di produzione e di credito), ed edilizia popolare.
Con l’ampliamento dei compiti, andò mutando anche il modo di affrontare i problemi, in un primo periodo quello della assistenza e previdenza e in un periodo successivo l’intento di rivendicazione sociale.
Da sempre impegnate non per una solidarietà caritatevole ma per autogestire le risorse degli associati senza fini di lucro, le Società di Mutuo Soccorso parteciparono attivamente alla vita politica. In molti casi il loro impegno attivo fu determinante nelle scelte politiche e sociali.
Le ragioni che portarono alla nascita delle Società di Mutuo Soccorso sono nuovamente attuali, vista la crisi strutturale che attraversa lo Stato Sociale e visto il venire meno della tutela dei più deboli.
Oggi si pone anche la necessità di salvaguardare il patrimonio di grande valore sia storico, culturale, artistico e di favorirne così la diffusione della conoscenza e l’illustrazione della storia e delle attività delle Società di Mutuo Soccorso Sarde.

La Regione Autonoma della Sardegna dimostrando grande sensibilità ha promulgato in tal senso la legge 27 del 1997 e la sostiene con particolare attenzione; in questo periodo approntando degli emendamenti per adattarla alle necessità attuali.
Le Società di Mutuo Soccorso, benché nate per tutelare determinate categorie, si sono aperte a tutti i cittadini, per fornire un’assistenza integrativa al servizio pubblico, laddove il “pubblico” è carente e attraverso l’attività culturale favorire tutte quelle attività atte a favorire l’aggregazione sociale.
Favorire lo sviluppo delle Società di Mutuo Soccorso e di conseguenza la mutualità non vuol dire infatti smantellare il servizio pubblico, ma al contrario garantire un servizio sociale e sanitario sempre più efficiente, che può svolgere un ruolo essenziale ed incentivare il pubblico partecipando attivamente e responsabilmente alla gestione delle politiche sociali.
Le Società di Mutuo Soccorso operano in modo ben definito, stabilito dalla legge del 3818 del 1886 e dal D.L. 502/92 e successive modificazioni e secondo le leggi che in alcune regioni sono state emanate; cooperano attivamente nel Terzo Settore e quindi con il mondo dell’Associazionismo, del Volontariato e della Cooperazione. 
Dal 1851, a Sassari, dal 1855 a Cagliari e in Sardegna, è iniziato un cammino che evidenzia la necessità  di una coesione delle classi lavoratrici e dei cittadini per affrontare in modo organico gli imprevisti della vita..
Esse ci tramandano un patrimonio culturale e storico di grande valore, attraverso la sua lettura possiamo migliorare il futuro delle Società Operaie di Mutuo Soccorso e della mutualità, le quali non si presentano come reperti di archeologia sociale ma come soggetti in grado di dare risposte alle nuove ed emergenti necessità che la società in continua evoluzione ci propone.  

 
Cenni Storici:
 
Le Società Operaie di Mutuo Soccorso si sono sviluppate nel nostro Paese nella seconda metà del 1800 per supplire alla carenza di ogni forma di stato sociale e aiutare i lavoratori che si trovassero nell'impossibilità economica di trasferire ad altri il rischio di eventuali eventi dannosi, secondo il principio della ripartizione del danno.
Al momento della promulgazione della prima Legge che regolamentava il settore, la N° 3818 "Costituzione delle società di mutuo soccorso" del 1886, le SOMS censite ufficialmente erano 4.896. Tale numero si espanse, raggiungendo il suo massimo nei primi anni del 1900, nel 1907 avevano raggiunto il numero di circa 7.000, con più di un milione di aderenti.
Con l'avvento del fascismo le SOMS vennero sciolte, perché considerate sovversive e quindi si dovette attendere gli anni 50-60 per vedere una nuova espansione di questa forma di mutualità. Nel frattempo era cambiata radicalmente la società, l'economia, si stava passando da una società agricola ed operaia, ad una società dei servizi. Anche il welfare stava cambiando, i lavoratori subordinati avevano ottenuto maggiori tutele, lo Stato garantiva più protezione nella sanità, aveva introdotto le pensioni di anzianità. Nuove figure professionali, come professionisti e lavoratori autonomi si trovavano invece con minori forme di copertura se non addirittura privi. Ecco quindi che in questo periodo numerose mutue sorsero a tutela di queste nuove professioni.
L'attività svolta dalle SOMS, specie di quelle di più recente costituzione si è spostata verso spazi di intervento rivolti all'assistenza sanitaria integrativa.
Questo breve excursus storico ci servirà per comprendere anche l'evoluzione normativa che hanno avuto le SOMS, che definisco a doppio binario. Il primo molto lento che ha riguardato l'attività tradizionale delle Società, tanto che il settore è regolato dalla prima legge n° 3818 del 1886, il secondo collegato alla riforma sanitaria e del welfare più dinamico.